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Ottimo avvio per la neo costituita associazione sportiva
«The Wild Bunch At Rome», affiliata SASS Italia, che domenica scorsa al
poligono di tiro Testa di Lepre, a Fiumicino, ha organizzato una gara di tiro
alla sagoma del 'bisonte corrente' ed uno stage promozionale di Cowboy Action
Shooting. Superate le difficoltà per l'installazione della sagoma del bisonte -
una piastra metallica dal peso di circa 20 chili che non voleva saperne di scorrere
sul binario dello stage numero uno - il resto è andato come le previsioni.
In
tanti si sono affacciati nello spazio allestito, attratti anche da un'
accattivante colonna sonora, diffusa da un impianto di amplificazione. Poche le
regole della gara: un primo colpo tirato con fucile a leva o a pompa, tra i
calibri consentiti nel Cowboy Action Shooting, abbatteva, se colpito, un pepper
che liberava il bisonte. Poi, nello spazio di circa 8 metri, i rimanenti 9
colpi. Tempi registrati con timer che, per la prima volta in questo gioco,
potevano essere visti dagli spettatori su un grande display ripetitore.
Per portare a casa la gara era, dunque , necessario
assestare tutti i 10 colpi nel minor tempo possibile. Facile a dirsi, altro col
fucile imbracciato.
I cinque premi sono andati a Charlye McWaite, che con 9'
50" ha conquistato il primo posto, a seguire Pit Karson con 12' 01",
Tuko Red con 13' 43", Pecos Gid con 21' 31" e Arizona Colt con 25'
43". Ma lo scopo dell'iniziativa era quello promozionale, per avvicinare tutti
coloro che avessero voglia di iniziare a gareggiare nel Cowboy Action Shooting.
E in questo caso il fascino delle armi, dei cinturoni e dei cappelli l'ha fatta
da padrone forse anche perché accompagnato da brani come Riders in the sky (Ghost) di Johnny Cash. Uno stage CAS ha
richiamato di colpo l'attenzione del frequentatissimo campo di tiro di
Fiumicino. In sedici hanno partecipato all'esercizio composto da 3 target per
pistola, la sagoma del bisonte (questa volta ben piantato a terra) per la
carabine e 4 pepper da abbattere con lo shootgun.
Quasi identica la classifica: al primo posto si qualifica ancora Charlye
McWaite che con 30' 92", a seguire Skinny Peter con 44' 48", Pit
Karson con 46' 27", Arizona Colt con 52' 70" e Pecos Gid con 53' 01".
Ma il successo è decretato dagli oltre 20 tiratori - anche di tiro dinamico -
che hanno voluto provare e per i quattro nuovi potenziali pards particolarmente colpiti dal «gioco» e che
inizieranno, seguiti dall'associazione, tutto il percorso per iscriversi,
armarsi e gareggiare. Ma non vendere mai
la pelle dell'orso prima di averlo ucciso...
Ottima e proficua l'esposizione
del marchio TUKO, con alcune fondine, foderi, chaps, cinturoni e qualche
ordine. Tra le chicche, un fotografo professionista che ha chiesto di scattare
alcune immagini per un suo progetto fotografico sul Cowboy Action Shooting.
Accolto a braccia aperte.
E poi il ritorno, atteso da tutti, del mitico Texas Carlos
che nonostante la lunga assenza dalle competizioni non ha di certo sfigurato. In
tutto questo, il portale Cowboy Action Shooting Magazine che ha spopolato: sta
già diventando un importante punto di riferimento.
Finale scontato per l'ormai
storico appuntamento con il «Pranzo del Cowboy». Il menù prometteva: pasta con
pomodoro e basilico dell’Arkansas, fagioli dell’Oklahoma in umido con salsicce
di maiale selvatico texano, birra di Pearl City nello Stato del Texas, acqua
minerale dell’Oregon e caffè del deserto di Black Rock. Qualche dubbio sulle
provenienze c'è stato, ma l'applauso dei commensali ha decretato il successo
del banchetto.
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