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Un museo dedicato a Bud Spencer, nel salotto buono di Berlino: aprirà i battenti il 27 giugno, giorno del quinto anniversario della morte dell'attore italiano al " Römische Hof", su Unter den Linden, il grande viale che conduce alla Porta di Brandeburgo.
Nella capitale tedesca è vivo e vegeto un vero e proprio culto dell'attore italiano diventato celebre insieme a Terence Hill in spaghetti western come «Lo chiamavano Trinità» e da solo con film come «Piedone l'africano».
Come ha annunciato la societa' produttrice Muecke Media, l'esposizione permanente offre alla curiosità del visitatore numerosi reperti della vita privata e della carriera cinematografica di Carlo Pedersoli (il vero nome di Bud Spencer, come tutti sanno), tra cui foto inedite provenienti da collezioni familiari, manifesti cinematografici e costumi originali e oggetti di scena. Il museo comprende anche la «dune buggy» rossa con cappottina gialla dal film «Altrimenti ci arrabbiamo» nonché una statua dell'attore a grandezza naturale.
La mostra presenta anche lati meno noti della star, morta nel 2016: Pedersoli ha lavorato anche come produttore, cantante, compositore, fondatore di una compagnia aerea, questo senza contare il suo passato di campione di nuoto alle Olimpiadi del 1952 e del 1956. Tra i premi ricevuti, il David di Donatello alla carriera insieme a Terence Hill nel 2010 e, proprio in Germania, per ben sette volte la Goldene Leinwand per pellicole come «Anche gli angeli mangiano fagioli» ed «Io sto con gli ippopotami».
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